Liturgia

Celebriamo la liturgia come azione di un popolo che vi partecipa con interesse e con intelligenza per penetrare i misteri che in essa si vivono. Non ci si accontenta di un prete che “dice la messa” e di alcuni fedeli che “assistono”, ma si tende a vivere una liturgia che sia, come dettato dalla riforma liturgica, “cosciente, attiva, fruttuosa”.

L’assemblea è il soggetto dell’azione ed è lei che celebra.

Sorgente inesauribile, ricca di significati, sempre capace di produrre qualcosa di nuovo e inatteso, manifestando il mistero. Animiamo la liturgia per far sì che possa essere sempre più gustata dai fedeli; questo non significa che la liturgia sia perfetta, ma tende a verificare che sia seguita e partecipata con attenzione e desiderio di compartecipazione da parte di tutti.

È preziosa la sua preparazione da parte dei sacerdoti e dei laici che si occupano delle monizioni, delle introduzioni e della preghiera universale adattata di volta in volta ai testi e alle necessità temporali della comunità. La liturgia, libera dalla preoccupazione di dover raggiungere uno scopo ad ogni costo, è fatta per essere gustata, per farci sempre riscoprire le meraviglie di Dio, per riempirci di ammirazione delle sue opere e per aprire il nostro cuore inaridito al ringraziamento.